Dust and Grooves – Vinyl, music, culture
Dust and Grooves è un interessante progetto fotografico, musicale e sociale che mira a documentare i collezionisti di vinili nei loro luoghi più intimi, ovvero nella loro stanza di dischi. Elian Diaz, fotografo israeliano di stanza a Brooklyn, viaggia per tutto il mondo a caccia di questi grandi amanti del vinile per incontrarli, conoscerli, fotografarli e sentire le loro divertenti ed emozionanti storie .
Ci sono vari aspetti molto innovativi in questo tipo di lavoro. Quasi per conseguenza logica, molti dei collezionisti offrono oltre alle loro storie ed i vinili da fotografare, anche uno speciale mix che vengono pubblicati sul sito di Dust and Grooves e su Mixcloud. E’ un modo sia per accompagnare musicalmente le foto sia per conoscere un po’ il carattere del personaggio e scoprire nuovi pezzi, quasi fossi passato tu stesso in casa dei collezionisti ad ascoltare e farti consigliare.
Prendiamo per esempio Mustafa nella foto qui sopra: un fantastico mix di musica turca da assaporare con una tazza di tè, dal classico a pezzi quasi punk.
Oltre che a questo modo efficace di condivisione del lavoro fotografico e musicale su internet, Diaz è riuscito ad autofinanziare il suo immenso progetto che si concluderà (per l’intanto) nella pubblicazione di un libro fotografico. L’autofinanziamento è stato raggiunto utilizzando il social network di ricerca di fondi Kickstarter ponendo un costo minimo a 27’000 dollari. Il risultato è stato raggiunto grazie al generoso supporto di varie persone interessate a questo lavoro: con un totale di 637 investitori sono stati raccolti 41’375 dollari! Questo traguardo economico darà la libertà al fotografo di finanziare il suo progetto e pure divertirsi un po’.
Fino ad ora Elian Diaz è stato nel Regno Unito, Francia, Israele, Turchia, Argentina, Ghana e negli Stati Uniti visitando oltre 40 collezionisti. Ognuno pronto a raccontare la sua intima storia che lo lega in una relazione d’amore con i vinili. Collezionisti che come lavoro sono Dj, conducenti di camion, postini, storici della musica, designer di moda.
Documentare questo intersecarsi di ruoli, personaggi, culture, etnie, lingue, provenienze ed identità, tutti uniti da una unica nobile passione, è un altra caratteristica del progetto che nobilita il lavoro. La musica nei suoi iniziali confini di genere diventa uno dei linguaggi espressivi dell’uomo che porta ad unire persone e popoli calpestando a ritmo di ballo e bellezza le ignoranze di chi soffoca la libertà della gente per fini personali. E’ con la musica, oltre certamente ai vari piatti prelibati e la letteratura, che i popoli arrivano ad esprimere la loro intelligenza, senso di pace e rispetto verso sè stessi e verso il prossimo. Niente fanatismi, niente corruzione, niente odio.
Leggere queste storie è certamente divertente, ma come già detto, anche emozionante. Ogni storia ha qualcosa di toccante, proprio perché stiamo parlando di oggetti che hanno accompagnato momenti salienti della vita. Colonne sonore della gioventù, d’amore, di viaggi, di vita e di morte. Come per esempio l’incontro tra Elian, Frank Gossner e Philip, un 90enne ghaniano con 24 figli che da 30 anni non ha più ascoltato i suoi vinili perché si era rotta la punta del suo giradischi Philips. Per qualche oretta, con il giradischi portatile, Philip è tornato indietro nel tempo, felicissimo e ballando come un matto. –> http://www.dustandgrooves.com/digging-in-ghana-with-frank-gossner/
I viaggi di Elian non sono ancora finiti, ha molti paesi da visitare e persone da intervistare. Quindi se siete un collezionista o se conoscete qualcuno che lo è, può annunciarsi direttamente sul sito della Dust & Grooves e magari raccontare la sua intima storia di musica e vinili.