Museo in Onda N°1 – 17 maggio 2015
Museo in onda! – N°1
Residenze radiofoniche di Radio Gwendalyn al Museo Vincenzo Vela.
17 maggio 2015
Streaming live dalle 14.30 alle 18.30 in occasione della Giornata internazionale dei musei al Museo Vincenzo Vela
Per tutte le attività al Museo visita: http://www.bundesmuseen.ch/museo_vela/00287/00354/index.html?lang=it
Le nostre speaker Chiara, Giulia, Serena e le ragazze delle radio studentesche ticinesi intratterranno dal vivo gli ascoltatori con un pomeriggio pieno di musica, interviste e speciali programmi composti in occasione della mostra su Marcello. Adèle D’Affry. Direttamente dalla Stanza Verde al Museo Vincenzo Vela la postazione mobile di Radio Gwen diventerà una fantastica opportunità di scambio tra il pubblico del museo e gli ascoltatori radiofonici per approfondire il tema della discriminazione femminile nell’arte e nella società.
Interventi speciali 17 maggio – Giornata internazionale dei musei
LE LIBERE DONNE – audiodramma e audiodocumentario
A cura del Centro Abitativo Ricreativo e di Lavoro, Centro educativo – pedagogico per adulti con disagio psichico
Durata: ca 45 min
Racconto liberamente tratto da “Le libere donne di Magliano di Mario Tobino. Con testimonianze sul tema della discriminazione delle donne nella società con interviste e racconti realizzate da Radio Casvegno
POETESSE SONORE – programma musicale
A cura di Alan Alpenfelt
Durata: ca 30 min
Una selezione di artiste e poetesse donne della scena musicale contemporanea che utilizzano la parola come mezzo d’espressione.
QUEER ELIZABETH – intervista-conversazione / musica.
A cura di Chiara Spata
Durata ca. 30 minuti
Storie di vita di una persona transgender M to F, narrate direttamente da lei. Un’occasione per riflettere sulla discriminazione di genere con profondità e ironia: il transgenderismo al di là degli eccessi, del mondo dello spettacolo e della prostituzione, dove storicamente è stata relegata.
MANI DI FEMMINA – spoken word
a cura di Dario Sansalone
Durata ca. 20 minuti
Quello dello scultore lo avrei immaginato un lavoro principalmente da uomo. Non ci si aspetterebbe, forse, che delle mani delicate, come quelle che solitamente attribuiamo a una donna, possano segnare così profondamente un materiale così duro come la pietra o il marmo. Un racconto della vita di Adèle D’Affry, dei suoi viaggi, dei suoi incontri, delle sue opere, alternando aneddoti a poesie sul tema delle mani.