TAPE CRASH #12 – Stefan Christoff & Post Mortem
Da poco è uscito Tape Crash #12 della Old Bicycle Records, uno split tra il canadese Stefan Christoff e Post Mortem. Abbiamo colto l’occasione per porre due domande al capitano della OBR Vasco Viviani.
A cura di Alan Alpenfelt.
1. Spiegaci l’idea dietro questa serie di Tape Crash e come si sta sviluppando?
Ciao Gwen! L’idea che sta dietro alla Tape Crash serie è molto semplice, riguarda la mia visione del suono ed il mio gusti musicale.
Spesso capita di sentire un brano di un determinato artista e di pensare come starebbe bene affiancato ad un altro musicista, magari non così affine ad uno sguardo immediato e superficiale. È un divertimento, il creare un gioco delle copie e delle affinità a mio desiderio…il fatto che poi la gran parte degli artisti interpellati accetti di buon grado la cosa e si sviluppi una stima reciproca fra i partecipanti non dimostra altro che se non che l’idea è tutt’altro che balzana!
2. Chi è Stefan Christoff? Come sei venuto in contatto con lui?
3. Chi è Post Mortem? Come sei venuto in contatto?
Vorrei unire, se possibile, queste due risposte. In primis perché il discorso è molto simile per entrami ed in secondo luogo perché, seguendo la logica dei sei gradi di separazione pubblicata da Frigyes Karinthy sono molto, molto vicini.
Sono entrambi artisti poliedrici, attivi nelle performance arts, nella musica, nei media e nell’attivismo culturale e politico, oltre che bella musica. Ho conosciuto il primo tramite un nastro, “Les rumeurs de la montagne rouge”, che avevo recensito proprio su questo sito. Era stato inciso insieme a Joseph Sanniccandro, musicista e scrittore a cui sono stato introdotto da Matteo Uggeri. Collabora col collettivo Howl Arts e si muove attraverso diverse discipline a Montreal. Dopo diversi dischi collaborativi questo, seppur soltanto per un lato, è il suo primo “solo”.
Lo stesso Uggeri mi introdusse a Jan a proposito delle sue recensioni scritte per il settimanale online Vital Weekly e per la webzine Ravage. Negli anni ho iniziato ad inviargli del materiale e così è nata la sua affinità con l’etichetta. Qualche tempo fa, forse un paio d’anni, mi giró del suo materiale, maniera in cui venni a conoscenza di un musicista con un’esperienza pluriennale ed un preciso senso stilistico.
È quindi ovvio come il “colpevole” di questo scontro sia da ricercare a Milano e come io abbia soltanto subodorato le affinità e gettato loro un’esca!
4. In Tape Crash #12 hai combinato Side A con Stefan Christoff e Side B con Post Mortem (un pezzo di 22 minuti). Come è avvenuta questa unione?
Come sopra, l’unica regola delle Tape Crash è quella di dare carta bianca agli artisti coinvolti, dando loro come unico limite quello temporale del nastro (22:30 a testa al massimo). L’unione si è sviluppata in maniera totalmente autonoma e, come per i precedenti undici scontri, all’ascolto è stata stranamente omogenea e compatta…sarà il destino, o forse solo una sensibilità comune assodata prima di fare ai musicisti la necessaria carta bianca per potersi presentare.
5. Chi è Giorgia Barbieri? E come ha lavorato sulla grafica di questo – se posso permettermi – gioiello?
Giorgia è una ragazza che mi ha innocentemente scritto tramite social network in cui si offriva di poter collaborare alla grafica di una mia produzione. Detto fatto le ho commissionato questo lavoro, mettendola da subito in contatto con gli artisti che gli girarono delle prime bozze sonore. Inizialmente ha lavorato ascoltando stralci dei due musicisti sovrapposti fino a creare questo splendido design “lunare”. Non ho mai avuto dubbi sulla realizzazione ed infatti il risultato ha superato ogni più rosea aspettativa conquistando i musicisti. Mi sembra che il vestito creato stia perfettamente sul corpo musicale, creando un oggetto apprezzabile esternamente ed internamente.
6. I mezzi di comunicazione in Ticino come rispondono alle produzioni della OBR?
C’è qualche riscontro da parte di singoli sollecitati…diciamo che in ogni canale c’è almeno un potenziale fruitore di OBR ma mi sembra che in generale manchi il coraggio nel rappresentare una scena più che fervida a livello di produzioni e di esibizioni dal vivo. I mezzi di comunicazione dovrebbero trainare e rappresentare queste varie situazioni artistiche ma, purtroppo, mi sembra che arrivino in ritardo sugli avvenimenti in atto. Questo causa una mancata rappresentazione sul “mercato” di materiali (quelli di OBR ma anche di altre realtà produttive, come ad esempio Pulver und Asche e L’è tütt ün folklor Records) che potrebbero godere di ben altro spazio e lustro ed invece vengono scoperti quando il tutto è già passato…spiace, ma ci si adegua lavorando di conseguenza e puntando sull’estero e su altre platee. Questa sorta di disinteresse comunque è riscontrabile anche nel pubblico (una risibile percentuale del materiale stampato è venduto in Ticino) quindi probabilmente le due situazioni sono perfettamente giustificate.
Non vorrei dilungarmi troppo su questo argomento che andrebbe secondo me analizzato in maniera più approfondita, ma mi sembra che il coraggio di alcuni non trovi il necessario riscontro, nemmeno in piccolo…
7. Quali sono le prossime uscite OBR?
Le prossime uscite saranno Fuori Stagione de Il Lungo Addio e Canti Impopolari di D’Ora Stella. Due progetti che poggiano i piedi nella canzone d’autore italiana con un’ottica poco accomunabile da quel che di solito pensiamo essere questo ambito.
Dopodiché avremo il tredicesimo appuntamento con la serie degli split, a cura di Silent Carnival e Sneers, due progetti italiani che dimostrano quanta qualità possa esserci ancora in quelle che a prima vista sembrerebbero canoniche rock bands, mentre per le produzioni più future avremo ancora delle belle sorprese…
Grazie mille per le domande Alan, spero vada tutto bene!