Longlake 2016 Rock’n’More – Le interviste

Longlake, come ogni anno, ci ha proposto dell’ottima musica. Per tutto un mese, il lungolago di Lugano e il parco Ciani si sono riempiti di musicisti, artisti, teatranti, giocolieri e chissà quanti ce ne siamo persi, che giravano a ciclo continuo per darci un’estate tutta in tirella.

Siamo stati ad alcune serate del “sottofestival” Rock’n’More, al boschetto Ciani, dove hanno suonato alcune band di fama internazionale (erano anche belle da vedere e buone da sentire). Ecco le nostre interviste!

Adam Green

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(intervista di Christopher Farley)

Adam Green è l’opposto della rock star tradizionale: balla in modo scoordinato, ha l’espressione di chi è stato buttato sul palco durante una serata di karaoke, e non sono molto sicuro sulla sua intonazione. Ma non puoi fare altro che farti rapire da tutto ciò! Uno show da vedere almeno una volta nella vita.

 

Mac Demarco

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(intervista di Daniela Baiardi)

Mac Demarco e la sua band per la prima volta hanno messo piede nella crescente scena musicale di Lugano. Lasciando una serata indimenticabile, suonando pezzi del suo ultimo EP come Another One, addolcendo i nostri cuori. Ovviamente senza dimenticare pezzi più “jizz-jazz” come Ode Viceroy e Cooking up something good che hanno acceso il pubblico.

Songhoy Blues

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(intervista di Daniela Baiardi)

Per la prima volta i Songhoy Blues suonano a Lugano, regalandoci la musica tradizionale del loro paese d’origine, il Mali, mischiata con il blues americano ed il rock. Donando sorrisi al pubblico del Boschetto Ciani grazie alla loro attitudine positiva e facendo ballare tutte le fasce d’età, dalle nonne ai genitori con i figli, un concerto memorabile. La loro musica è importante perché racconta la difficile situazione che ha vissuto il paese nella recente guerra civile. Ascoltate l’intervista!

Kurt Vile

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(intervista di Daniela Baiardi e Christopher Farley)

L’artista che chiude la programmazione del Boschetto Ciani è Kurt Vile, ex membro dei War on Drugs, accompagnato dalla sua band The Violators. Chiude il Rock’n’More iniziando con un tono tranquillo, ma si riscatta poi con un suo classico Freak Train.

Ciao Longlake, all’anno prossimo!

PS: Grazie Filippo per il supporto!