Matteo Uggeri & Bob Corn / Giovanni Succi

Fango Bianco
Di suoni, persone e ambienti. 

Mi è stato chiesto, da un po’ di tempo a questa parte, di dare un piccolo contributo sul versante recensioni discografiche nello spazio web di Radio Gwen…ci ho pensato un po’e, trovando il materiale adatto, ho deciso di parlare di alcune cose che mi hanno colpito ultimamente. Parlerò quindi di dischi e di video, anche se non strettamente di musica. Di suoni, di persone e di ambienti, amo modo di vedere interessanti. Per quanto riguarda i dischi beh, ne consiglierò tre all’acquisto in ogni mio intervento.

Matteo Uggeri & Bob Corn – “Fields of Corn” A binaural Sound Movie in San Martino Spino

Premetto che, conoscendo personalmente sia Matteo che Tiziano, questo scritto sarà tutto meno che obiettivo e non sarà quindi da considerare come una recensione. Il dischetto in questione contiene delle canzoni ( dei Comaneci, degli Sprinzi, di Bonnie Prince Billy, di Bob Corn), delle chiacchierate, dei momenti. Musica per paesaggi nel vero senso del termine, o, per meglio dire, fotografie audio. Piccoli momenti rubati e rimontati con eleganza, trasportandoci in un vero e proprio ambiente, quello del Barchessone e dello gnocco fritto. Chiudi gli occhi e sei lì, a bere lambrusco ed a sentire ottima musica…non penso sia un disco questo, ma risuona alle mie orecchie come una sicurezza ed un invito: la sicurezza di avere persone su cui contare e che ritroverai sempre in questi ambienti, l’invito a raggiungerli alla prossima occasione, sia essa a San Martino Spino, ad Arcore od a Locarno…passateci in queste occasioni, questo sì che ve lo consiglio.

Giovanni Succi – Il conte di Kevenhüller , esecuzione per sola voce delle sezioni IL LIBRETTO e LA MUSICA

Giovanni Succi è stato ed è la voce di Madrigali Magri, Bachi da Pietra e La Morte, a mio avviso una delle migliori ugole, almeno per intensità, nel panorama italiano. Il conte di Kevenhüller è la lettura di due sezioni (IL LIBRETTO e LA MUSICA) del romanzo di Giorgio Caproni dal titolo omonimo, in occasione del centesimo anniversario della nascita dello scrittore.
Non vi è musica in questi solchi dunque, solo voce, tono, suono. Intensità e storia a braccetto, alla ricerca della bestia che, nel luglio del 1792, seminò terrore e panico nelle terre del ducato.
Scrivo da ignorante io, che non conosco l’opera e lo scritto del Caproni, scrivo da profano io, che non ho dimestichezza con il tema e con l’autore.
Scrivo ed odo, in un viaggio vocale che ammonisce ed imprigiona dentro sé, ma soprattutto godo, come una bestia.

Link: http//: www.caproni.org