Recensione della Dani: ROAM Festival Son Lux, Alice Phoebe Lou ed Hilke + Intervista della Dani: Son Lux (Ian Chang)

Recensione della Dani: racconti e viaggi musicali via concerti e festival. A cura di Daniela Baiardi

ROAM Festival, Parco Ciani a Lugano, dal 21 al 23 luglio 2022 

ROAM Festival è un festival di musica alternativa e multi–genere che si svolge a Lugano, nel magnifico scenario del Parco Ciani.”

Un festival che ogni anno cresce ed offre delle line-up indimenticabili nel Sud dell Svizzera. Prima chiamato Rock’n’More del Longlake. Chi si può scordare i concerti di Kurt Vile e Mac Demarco? Non son perché ero presente ma sono stati dei momenti storici per quanto riguarda la storia dei concerti in Ticino. Magari sto dicendo delle cose che sembrano troppo strane ma bisogna dare un peso storico ai concerti. Anche se non hanno avuto un effetto come i Pink Flyod a Venezia nel 15 luglio del 1989. Pero per il Ticino e Lugano rimarranno storici, nel 2035 ci saranno adolescenti che diranno “Sono nata quando Mac Demarco è venuto a Lugano.”

 

Senza dubbio c’è una curtaela enorme per quanto riguarda la selezione dei artisti. Dall’ indie Italiano alla scena internationale indipendente. 

Abbiamo avuto il piacere di attendere il concerto di Sabato 23 luglio con i seguenti atti: Son Lux, Alice Phoebe Lou ed Hilke.

Preludio

Preconcerto mi sono seduta su un panchina vicina al lago nel Parco Ciani. Ascoltando la mia musica e bevendomi una birra.  Mi ritrovo Alice Phoebe Lou a 2 o 3 metri da me. Cerco di rimanere tranquilla e di non notarla troppo con i suoi musicsti. Mantego il mio “cool”, continuo ad ascoltare la mmia musica e bere la mia birra. Poi mi alzo perché sono le 20:30, aperture porte.

Atto I 

Sono arrivata molto presto, quando hanno aperto le porte. C’earno solo gli organizzatori, aiutanti, i super fan di Alice Phobe Lou ed alcuni soltari come io. La impostazione dei palchi era diverso da quelli passati. Più efficace e acchiapa suoni con il tendone bianco ( possibilmente l’ assicuracione per poter fare i concerti anche sotto la pioggia?) . Mi compro una birra per dare supporto al festival,, la bevo un po’  mentre guardo e giudico gli altri. Per fortuna non ero l’ unica donna sola, c’era solidarietà. Un consiglio per l’ anno prossimo sarebbe di avere delle aree dove le perosone si posso sedere all’ interno? Pero mi stanco di stare nel area concerti ed esco, pero chiedo per essere sicura ai securini se potevo uscire e loro dicono che non c’era problema che si ricorderanno di me. Mi sedio su una banchina ad aspettare che il primo concerto inizi. Il sole sta andando a roposare piano piano.

 

Atto II

Guardo il mio teleofno e bevo la mia birra, guardo il sole andare via. Come se dese il cambio di enegia alla musica di Hilke, il opening act della serata. Lei e2 stata annuciata a ultimo minuto. Una bella sorpressa per l’ audienza. Camino e corro allo stesso tempo per andare vedere ed ascoltare Hilke. I securini si ricondano di me, e sorridono. Mi ritrovo alla 15esima fila. Non come lo show di Mac Marco che ero a prima fila, i tempi sono cambiati. Non ostatnte la distanza sono riusicta ad scoltare bene Hilke ed a cattare un paio di foto. Lei non era da sola, per la prima volta suonava con Rada Leu ( membro della band Acid Amazonians). Un set di eletronica toccato dalla voce di Hilke, una voce di un altra estratosfera celestiale.  I suoi suoni creano dei collegamenti fra il mono celeste e il futuro che esiste delle galassie lontante. Un armonia, con un suo stile speciale, si impone in modo sofice ma ocn tanto carattere come nella canzone “Silent Violent”. Invece con la canzone “Greta” ha creato un momento di introspezione musicale, con suoni fini e bassi definite. “Ho Are You” il testo è piu pesante inseme alla sonorita. Con la che inizia subito con il testo How are you? I’m fine? You keep repeating the same lie”( Come stai? STo bene. Tu continiui a dire le setesse bugie.). , L’ altra canzone memorabile era “The T”, invece più aggressivo il suono e radicale ma sempre con un tono onipresente.  Queste sono le canzone che sono riescuita riconsocere nel suo set ma se volete ascoltare di piu su di lei potete ascoltar eil suo EP Silent Violent. Finisce il concerto salutando il pubblico e rigraziando il festival. 

 

Atto III

Adesso passiamo al palcoscenico principale con le baricate.  Nel intermezzo fra Hilke e Alice Phoebe lou cerco di torvare un posto comodo e lontano dal publico. Avisto un posto tranquillo, il palcoscenico piccolo dove Hilke ha suonato. Ma prima scatto delle foto a Alice Poehebe Lou. Lei in mezzo fra i suoi muscisti regala la sua presenza al pubblico, con una energia unica e gentile. Fa i complimenti alla città di Lugano per la sua bellezza e per quanto siamo fortunati di vivere in tale posto. Se ricordo bene inizio con la canzone “Dusk”, una canzone tranquilla ma molto sensuale. Lei sa gioccare con le parole con una discrezione giocosa. Ma possiamo di che armonia di istrumenti e voce creano una dimensione unica. In questo caso c’erano tante persone davanti al palco, sferatto per la sua presenza. Invece con “Underworld” ha fatto muovere il pubblico, e non so perché mi ricordavo il testo (mi ha cambiato la vita). Era una canzone con un ritmo più veloce e piu terestre. “Glow”, un pezzo tranquillo con giochi di chitarra eletrica regala un viaggio sereno musicale. “Dirty Mouth” uno dei suoi pezzi più consociuti. Come canzone di addio ci ha regalto “Witches”, che ha fatto ballare tutto il publbico ballare ed includeno a me stessa anche se ero un po’  lontana.  La magia si spegne quando smette di suonare e saluta al pubblico. 

 

Atto IV

Il cambio veloce sul palco per i Son Lux, sembra una lotta con il tempo. Il trio arriva e si piazza sul palco. Iniziano con la canzone “Easy”, cerano una atmosfera traquilla e particolare. Il mix di melodie eletoriniche e vocali sono cosa gli rende unici. Il suono replicato sul palco è fedele al loro suono. Poi il gioco di luci erano fenomenali. Guardo l’ orologio ed è ora di partire. Se no perdo il treno per tornare a casa. 

Atto V 

Purtroppo non riesco ad ascoltare tutto il loro concerto ma mentre vado via i seccurini mi salutano. Vedono che sono giù. Ma non posso stare a lungo a chicaere e scapo al ritmo 487 volte più veloce dei Son Lux se no perdo il treno. Camino veloce verso dal Parco Ciani fino alla Manor. Poi la grande prova, la scalinata. Sono arrivata con un paio di minuti d’ anticipo al treno. E cosi che è finita la serata, niente after. Solo arrivo a casa e voglia di dormire. 

Atto VI 

Intervista con Ian Chang dei Son Lux a distanza. Grazie alla tecnologia per le videochiamte a distanza! 

 

 

Ringrazio il team di communicazione per il Festival Roam and la città di Lugano per l’ accesso al concerto. 

 

Vedremo che sorpresse ed esperienze indimitabili orgnizzenaro