Rocky Wood – Shimmer

A cura di Vasco Viviani
Coniglio recensione 4

http://rockywood.net/ http://rockywood.bandcamp.com/album/shimmer

È uscito qualche tempo il debutto di Rocky Wood, gruppo “misto”, diviso fra Svizzera e Stati Uniti. Mi ci sono accostato principalmente per la presenza in formazione di Fabio Besomi, già con i Meadow che, sei anni fa se non erro (quanto passa il tempo dio mio…) ci avevano offerto un gioellino di pane scuro e violette, mai più purtroppo replicato. Beh, qui, in compagnia di Romina Kalsi, Roberto Pianca, Stefano Selli e Nelide Bandello ci regala Shimmer, delicatissimo trattato di musica da domenica mattina. Proprio così, sono infatti melodie suadenti ed avvolgenti come una coperta calda quelle che si susseguono nelle dieci tracce di questo disco; piccole perle sorrette dalla voce di Romina in cui il gruppo ha il massimo merito nel non eccedere mai. La musica non stride ne cozza mai, restando in un’eleganza sommessa e continua. Questo album sembra essere destinato a diventare un disco al quale si torna nonostante il passare del tempo e delle stagioni e che, come carta moschicida non ti si stacca più di dosso. Del resto la prima volta che li ho sentiti ero in macchina, guidando; istintivamente alzai il volume, incuriosito da una bella canzone. Sembra triste da dire ma in effetti non è che di belle canzoni siano proprio piene le frequenze ticinesi, almeno per i miei gusti. Quando poi ho sentito annunciare il nome del gruppo ho unito i puntini: “ok, allora sono loro i Rocky Wood”. Poi non li ho più ne ascoltati ne ricercati, aspettando l’uscita del disco senza smania, consapevole che quando sarebbe arrivato sarebbe stata una bella sorpresa. Così infatti, con un album che è già maturo e non ha nulla da invidiare rispetto ad uscite molto più pompate di questi tempi. Mi sembrano il classico gruppo di seconda schiera, quello che non risalta mai ma che mai delude. Potrei aprire liste infinite per chiarirvi meglio il mio pensiero ma non lo farò, limitandomi ad un paio di nomi che per me rendono il concetto: Utah Carol e The Secret Stars ad esempio. La musica è quella consona al cambio delle stagioni, che ben si sposa al camino acceso e spinge a muovere la gambetta, piano sotto la coperta seguendo la melodia. Però poi sarebbe anche la colonna perfetta per un relax nell’area picnic….come faccio allora a spiegarmi? Forse dicendo che è a classica musica che, una volta ascoltata, diventa la colonna sonora di un bel ricordo e che non ci abbandonerà mai. Fatevi un regalo o fatelo a chi volete bene, comprate questo disco alla cieca ed aspettate il momento del primo ascolto. Sarete più felici di un paio di tacche.