Una storia a Caso

a cura di Vasco Viviani

I corsivi sono tratti dai testi, a Caso.

Spesso le cose accadono senza preavviso. Ci si ritrova ad ascoltare una canzone e si ha voglia di smettere mai, coinvolti dalla musica e dalle sue parole. Questo è ancora più bello quando ci si confronta con un’artista senza troppa aspettativa…è questa la situazione che mi ha portato ad ascoltare il suo primo disco, quasi a Caso.
Avevo letto qualche recensione a riguardo, “poche righe stronze di un mensile musicale” in cui, ovviamente, lo si accomunava a Vasco Brondi/Le Luci Della Centrale Elettrica. In effetti, suona la chitarra e parlotta /canta veloce, a sto punto allora anche i Camillas paragonatemeli ai Club Dogo: cantano in italiano ed hanno i beat sotto.
Ascolto Caso e, giunto a Senza Luna la metto in repeat per una trentina di volte: “non conto più le scuse che ti devo, perché ultimamente “amare” è stato solo un aggettivo per le mie considerazioni sul presente”. Ora, con una frase del genere per me hai già vinto. Struggente, bellissima, non ci sono cazzi che tengono. Poi l’immaginario, “sfogliato con in sottofondo la chitarra dei Ramones”….”lascia la mia maglietta dei Karate diventare il tuo pigiama quando viene estate”.
Ora, io ce l’avevo la maglietta dei Karate, quella gialla con i mattoncini del Lego. Non la trovo più, e risentirla in una canzone me l’ha fatta mancare.
Ma chi è ‘sto Caso? Alto, con la piazza e la chitarra a tracolla, un passato da batterista punk hardcore, da Bergamo. È al terzo disco e, prendendo le parole di Nat Vigorelli non ha “nessun tatuaggio da mostrare, sono ancora tutti chiusi nella scatola dove i nostri genitori ci avevano raccomandato di chiuderli”.
Non sembra bere, se non “con pochi amici ad aranciata amara faccio brindisi perché è da sobrio che sono fuori controllo”. Allora forse è per quello che gli è “stato consigliato in data undici d’agosto di far vacanze lunghe che tanto avevo perso il posto”, ha un fratello di otto anni che “le mie favole al telefono lui non le ascolta più e tiene a memoria solo le cose importanti” e si infila “in un vestito impossibile da orso giallo”. Suo padre “ha un italiano scarso e ha rimpianti che san di 1900” .
Non so bene cos’altro dire, forse è meglio ascoltare lui, “”.

Vasco Viviani.

Discografia di Caso:
– Dieci Tracce
– Tutti dicono guardare avanti
– La linea che sta al centro