Homme au bain, il solito film sporcaccione francese?

Ok, questa volta invece di adolescenti in fregola e femmes fatales, ad andare in scena sono le (dis)avventure sentimentali e sessuali di una coppia di omosessuali. La storia è su per giù così,
il superpalestrato pornodivo della scena gay francese François Sagat e il suo delicato e filiforme partner con tanto di baffettino, interpretato da Omar Ben Sellem, si amano e si detestano.

Homme au Bain
Concorso Internazionale
Regia Cristophe Honoré

Coniglio-recensione-3 (1)

Omar guarda con occhi innamorati il suo compagno mentre si asciuga in bagno, quest’ultimo se ne accorge, lo bacia alla francese, e gli fa un pompino veloce. Il filiforme deve partire per New York e non ha tempo per altro, ma l’energumeno non è d’accordo, lo soggioga con la forza e lo stupra. I due si separano e saltano da un’avventura all’altra.
Diciamolo pure, è un film pieno di culi e peni e situazioni promiscue, come nella scena in cui il nuovo amichetto di Omar, Dustin, balla nudo con la Mastroianni (che invece rimane vestita), il tutto ripreso con lo sguardo voyeuristico della 16 mm dallo stesso Omar. O come quando una coppia etero fa l’amore nell’intimità della loro camera, salvo poi scoprire, con uno stacco repentino, che Sagat è accanto a loro nel letto, forse aspettando il suo turno.
Dunque il solito film francese sporcaccione? Ci sono persino citazioni letterarie, Franny e Zooey letto nella vasca da bagno mentre la sedici millimetri viziosa si attarda sul corpo nudo di Dustin, Les garçons au collège, una Mastroianni sensuale e romantica che appare in sogno a François per dirgli “tu te tiens à l’écart des gens, tu es érotique, tu détestes le monde”.
Un film un po’ osceno, un po’ intello, un po’ Nouvelle vague. Verrebbe quasi da dire cose mai viste, ma non è proprio così. L’originalità sta piuttosto nel realismo senza scrupoli, nel taglio quasi naturalista con cui il regista tratta il tema. Ne risulta un film divertente, nient’affatto scioccante, tutt’al più provocatorio. Alcune situazioni fanno spanciare. Sagat che tanto per cambiare lo prende e lo da in camera, mentre un terzo amico nella stanza accanto legge sul sito del vaticano gli ultimi risultati medico-scientifici sulla relazione celibato-pedofilia e omosessualità-pedofilia. Sagat che si presenta in casa del vicino, si spoglia e inizia uno spettacolino da pornorivista senza troppa convinzione, solo perché è a corto di soldi, finché il tizio non lo fa smettere perché lui è un amante dell’arte e Sagat è kitsch. A quel punto il bruto rimane interdetto, braccia e batacchio penzoloni, poi si siede per terra in posizione fetale, quasi stesse aspettando una carezza sulla testa, specie di primate avvilito (senza offesa, ma questo qui proprio non sa recitare, per fortuna anche lui ne è cosciente e considera la cosa un’escursione estemporanea). Sagat che rimorchia un ragazzino per strada, o meglio, si fa rimorchiare, gli rade i peli del culo e poi lo sculaccia in un momento di rabbia, tenendolo come niente fosse sulle sue gambe mentre l’altro si dimena come un ossesso per liberarsi. Un primo piano malfermo di Omar e, sempre Sagat che, sullo sfondo, massiccio, gli copre la faccia con del nastro adesivo giallo. Spolverata sadomasochista da salotto.
Insomma non lo so se si tratta del solito film sporcaccione francese, lo lascio decidere a voi, ma vi metto in guardia su alcuni degli effetti possibili. Ad un certo punto, e con mio sommo sbigottimento, mi sono sorpreso ad avere un’erezione…non forte, ma indiscutibile (e mi sembra di essere etereosessuale…). La tipa seduta accanto a me, tra sospiri e risatine nervose, sembrava in preda ad un orgasmo soffocato, volevo infilarle una mano fra le cosce per tranquillizzarla. All’uscita dalla sala ho avuto l’impressione dagli sguardi sfuggenti e dalle teste basse dei maschietti di non essere stato l’unico ad aver avuto un’erezione.

Toi-Toi