IL LUNGO ADDIO – Pinarella Blues

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IL LUNGO ADDIO – Pinarella Blues
Wallace Records
TB Records
A cura di Fango Bianco

Coniglio recensione 4

Pinarella Blues è il primo album ufficiale de “IL LUNGO ADDIO”, progetto che da anni il milanese (ma ormai emigrato a Parigi) Fabrizio Testa porta avanti, almeno discograficamente, dal 2010. In questo lasso di tempo ha inciso la bellezza di 6 CDR, un 7” fino ad arrivare all’esordio “ufficiale” sotto questa nomea. La particolarità de Il Lungo Addio è il suo essere monotematico, essendo i suoi pezzi ambientati nella Riviera Adriatica. Questo fa sì che i suoi album, pur essendo musicali e tutti gli effetti, ricordino più le vecchie fotografie consunte ed ingiallite dal tempo e le cartoline acquistate ai baracchini balneari. Dentro questi ritratti troviamo ovviamente gli stereotipi delle vacanze al mare virati però in una versione piuttosto tetra e drammatica. A questo substrato si aggiunge il vocione di Fabrizio che dà una profondità che sgomenta l’ascoltatore.

Negli anni le canzoni si susseguono, di norma voce e chitarra, ma anche esplorando differenti “generi” musicali (come nella splendida Transexual Experience, pulsante ed algida balera wave) i più adatti alla narrazione ed all’ambientazione del ricordo. Su soundcloud trovate un bel range di canzoni che ci proiettano proprio lì, tra alberghi e palazzoni, salsedine e transessuali, piadine e turiste tedesche.

Pinarella Blues esce per due etichette: l’esperta Wallace Records e l’esordiente TB Records.

Si compone di sette tracce, ove Il Lungo Addio è accompagnato talvolta da Monsieur al basso e da Lou Gravita alla batteria. Dura soltanto 18 minuti, ma è come se non finisse mai… gli ascolti si susseguono e le canzoni si mischiano l’un l’altra in testa, creando sessioni infinite di ascolto che vorremmo non si concludessero mai. In ogni canzone ci sono Il Lungo Addio ed una donna (o la sua assenza), come ogni scena da vacanza che si rispetti.

Si inizia con Pinarella Blues, una storia d’amore con una stronza conclusa male, pensieri suicidi e la fine dell’estate, noia e nostalgia. In Agosto basso e batteria pulsano secchi, tramonto e solitudine senza di Lei. Bagno Franco è la partenza di Lei, l’amara tranquillità di lui e qualche rimpianto. L’Ultima Fotografia è una bionda tinta fra le tedesche in topless. Lido Adriano sono ricordi e progetti, pregando che Lei lo stia aspettando nella hall dell’hotel. Arcipelago Zadina è un viaggio in auto, tra nebbia e sigarette. Hotel Karim è il ricordo feticista di Lei. Terminato l’ascolto siamo dentro e ci muoviamo in questi stessi ambiti, diventando i personaggi narrati ed immaginandoci nelle situazioni dipinte, in maniera quasi inquietante.

Una cosa so di sicuro, quest’anno non andrò in Riviera in vacanza, ma sarà lei a venire da me, 18 minuti alla volta.

4 coniglietti, un trancio di pizza ed un bicchiere di sangria.

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