Intervista: Peter Broderick


http://www.peterbroderick.net
Intervista di Vasco Viviani 

A volte capita che le passioni esplodano per caso. Era il mese di ottobre quando, sfogliando come di consueto il numero #173 di Blow Up mi cascó l’occhio su una recensione firmata da Guido Gambacorta. Si parlava di These Walls of Mine di Peter Broderick, giovane musicista dell’Oregon emigrato da qualche anno nella vecchia Europa, più precisamente a Berlino. Lo scritto incuriosisce e mi lanciò nella comanda del suddetto album. All’ascolto mi si apre un mondo che provo a decodificare acquistando quanto disponibile sul mercato alla mia portata del giovane musicista (classe 1987).
Faccio quindi la conoscenza di altri quattro album, http://www.itstartshear.com (Bella Union,2012), How They Are (Bella Union, 2010), Music for FALLING FROM TREES (Erased Tapes, 2009, musica per un balletto di Adrienne Hart), Music for confluence (Erased Tapes, 2011) ed Home (Bella Union, 2009)
Il resto del corposo catalogo dell’autore mi rimane per ora ignoto, ma non dispero comunque di riuscire a recuperarlo prima o poi. Cercando informazioni sul soggetto in rete scopro esserlo, oltre che apprezzato solista, anche turnista/strumentista per Efterklang e She&Him nonché membro della schiera dei neo-classicisti berlinesi (?), fantomatico gruppo che comprende, oltre al nostro, i nomi di Dustin O’Halloran (già Devics con Sara Low), Nils Frahm ed Olafur Arnalds, accomunati, oltre che dalla sensibilità artistica, anche dall’appartenenza in parte alla Label Erased Tapes…mondi lontanissimi o percorsi apparentemente non lineari che portano Peter ad ottenere una meritata fama, seppure in un ambito di nicchia?
Quel che posso dire da parte mia è che, ascoltando i suoi dischi si percepisce una cura ed un’eleganza neo-sensibilsta, per citare Max Collini. I suoni ci giungono caldi ed accoglienti, bisognosi di un tempo cupo e di una calma necessaria per potersi esprimere al meglio. Visitando il suo sito scopro poi altre passioni di Peter quali la fotografia e la poesia, con una voglia di condivisione che a tratti travalica il privato per diventare pubblico ( A girl A pond, raccolta di poesie del 2010 stampata in 20 copie e regalate a parenti ed amici che è servita come spunto per i testi di How They Are) ed una passione per i felini, immortalati più volte.
La musica di Peter è sovente un folk elegante, con pochi picchi ma con un’intensità notevole ed una padronanza dei mezzi peculiare…canzoni intime ed avvolgenti, che non perdono intimità neppure quando gli slanci dell’autore le spingono fuori dal loro percorso di sicurezza come nel rap di These Walls Of Mine II. Sovente Peter richiama altri nomi al proprio ascolto, non essendo la sua musica per forza originale o nuova. Questo non disturba peró, poiché l’eleganza con cui queste canzoni risuonano chiariscono sempre il talento e la classe dell’autore. Musica invernale di lusso potrei definirla, consigliandola spassionatamente a chi ricerca nell’ascolto una pace ed una tranquillità da domenica mattina…
A questo punto contatto Peter via mail per fargli qualche breve domanda, cercando di colmare i vuoti che restano nello scoprire questo ragazzo.


Ciao Peter, ti ho recentemente scoperto grazie all’acquisto di There Walls of Mine, a cui sono seguiti Home, Music for FALLING FROM TREES, Music for confluence, How They Are ed http.//itstartshear.com. Purtroppo però Float, 4 track songs e la tua collaborazione con Nils Frahm mi sono al momento sconosciute…potresti dirci qualcosa a proposito?

Ciao…mmmh. Wonders dovrebbe essere ancora reperibile in Svizzera a quanto ricordo..lo registrammo, Nils ed io, per un’occasione speciale, quella del nostro tour giapponese del 2011. La musica è per metà strumentale e per metà composta da numeri vocali, registrato in pochi giorni allo studio Durton di Nils…io e Nils abbiamo un dialogo musicale molto libero ed aperto ed è sempre naturale comporre insieme.
Float invece è il mio primo vero album solista, quasi completamente strumentale con piano ed archi, mentre 4 tracks song è una raccolta di registrazioni in bassa fedeltà che ho fatto su di un 4 tracce a cassetta con una strumentazione variegata…

Nonostante la tua giovane età il tuo curriculum musicale è impressionante…leggendo un po’ quel che ti riguarda mi ha sorpreso il tuo trasferimento in Europa: dove vivi ora? Cosa ti ha spinto nel vecchio continente e cosa ti tiene qui?

Al momento sono di base a Berlino…sono arrivato in Europa circa 5 anni fa quando ebbi un invito da sogno dalla band danese Efterklang per girare con loro in tour attraverso l’Europa ed aprendo i loro shows con un mio set solista. Ho poi vissuto un paio d’anni a Copenhagen prima di trasferirmi a Berlino. Negli Stati Uniti non ho un gran supporto riguardo alla mia musica mentre qui per me è possibile vivere come musicista. Per il momento quindi rimango qui, collaborando con diversi grandi artisti e suonando live per gente dolcissima…

Nei tuoi dischi si sentono diversi stili musicali che si intersecano fra di loro: il folk, la musica classica ed anche l’avanguardia. Quali sono le tue radici musicali?

Sono cresciuto studiando violino classico ed ascoltando un sacco di musica folk dei miei genitori, ma ho anche avuto la mia fase di rock duro negli anni ’90…attualmente cerco di tenere le mie orecchie il più aperte possibile…non ci sono stili o generi che non apprezzi, la buona musica è ovunque! Negli ultimi giorni ascolto soprattutto Felicia Atkinson e Jessica Sligter, ed anche un sacco di vecchia reggae e dub music!(un’altra recente scoperta).

Ho letto recentemente un articolo in cui ti si inserisce in un gruppo che comprende, oltre a te, Nils Frahm, Dustin O’Halloran ed Olafur Arnalds…cosa ti lega a queste persone?

Beh, da una parte abbiamo tutti inciso per la medesima etichetta…Erased Tapes. È una label splendida che ha messo insieme un gruppo fantastico di musicisti che si rispettano l’un l’altro e che si confrontano collaborando in maniera diversa. Posso anche vedere il trend di molta musica strumentale spesso basata sul piano ed altre strumentazioni classiche ma che è registrata per essere presentata ad un pubblico maggiormente pop.

Ho visto, visitando il tuo sito web, che oltre alla musica hai pure degli interessi nella fotografia e nella poesia: guardando le foto mi è sembrato di ritrovare il mood cardine della tua musica, quasi un ode all’autunno ed all’inverno…quanto influisce il tempo su quello che fai? Sei più attivo durante i periodi invernali o è soltanto una mia impressione?

Sembra che abbia fatto un sacco di lavoro durante l’inverno! Forse è soltanto il freddo e l’oscurità che, entrandomi dentro, bloccato in una stanza creando suoni o scrivendo cose…l’estate è periodo per uscire a nuotare e fare sport, bighellonando con gli amici…

Cosa puoi dirmi riguardo all’Oregon? Lo hai lasciato ormai da diversi anni…hai mantenuto dei legami con la scena artistica di quelle parti? Mentre ti scrivo sto ascoltando un disco degli Empty Vessel Music che sono di quelle parti e mi sembra di sentire delle assonanze con ciò che fai, penso vi sposereste benissimo…

Ho ancora parecchi amici in Oregon…non ci parliamo molto spesso ma in qualche modo è ancora casa mia…Portland è una città splendida abitata da molta gente creativa e l’Oregon è uno stato splendido,con montagne, mare,foreste…veramente fantastico…

Cosa ti aspetti dal 2013? Hai in programma nuovi progetti?

Molti progetti collaborativi sono pronti per uscire nei primi mesi del 2013…un album di Lubomyr Melnyk che ho prodotto e dove suono e canto in alcune tracce, una collaborazione con mio padre (!!!) chiamata broderick&broderick…sto anche lavorando a della musica con Greg Haines al momento, ma non sono sicuro di quando avremo finito. Immagino anche di preparare un nuovo album solista in qualche parte durante l’anno…vedremo! In più viaggerò per diversi concerti, tenete d’occhio il mio sito web per avere indicazioni su date e location!(www.peterbroderick.net)

Grazie Peter!

Dennis Stempher Photography – http://www.dennisstempher.nl