Jooklo – Intervista

Fango Bianco
Di suoni, persone e ambienti. 

Ciao ragazzi,grazie per aver accettato quest’intervista…stavo riflettendo sul vostro operato e c’è da mettersi le mani nei capelli! Mille  progetti,dischi,tour,un ritmo da far paura in soli otto anni. Vi ho incontrato per la prima volta 6 anni fa,per due serate pazzesche che rimarranno nella mia memoria per sempre. Ho ritrovato quell’intensità sonora poche volte negli anni,e sempre in contesti molto specifici…cosa ci ha spinto ai tempi in quella direzione? Come siete nati musicalmente?

+++ Ciao Vasco, intanto grazie per le belle parole. Ricordiamo bene anche noi quelle due serate in Svizzera, per vari motivi: dalla mazza da baseball del proprietario del Peter Pan, al concerto al Murrayfield da 3 minuti scarsi concluso dall’interruzione della corrente elettrica. D’altronde ci aspettavamo sempre una reazione di quel tipo, per cui era stato divertente!
E’ difficile dire cosa sia stato a spingerci in quella direzione agli inizi… specialmente perchè quando sei molto giovane (come lo eravamo noi quando abbiamo cominciato) non c’è logicità nelle scelte, ci si muove più per istinto. Credo però che si trattasse di un modo per uscire dagli schemi prefissati, siamo sempre stati entrambi insofferenti alle gabbie sociali e mentali, per cui la nostra ricerca si è evoluta negli anni in forme diverse ma sempre con quel filo comune del cercare di andare oltre e tendere verso quei suoni che non avessimo mai sentito.
A quei tempi Zurich against Zurich era semplicemente la musica che si confaceva di più alla nostra idea. In seguito ha continuato a trasformarsi ed è tuttora in continuo cambiamento ed evoluzione.

Qualche anno fa vi siete trasferiti in Portogallo se non erro…come mai questa decisione e quella di tornare? Interessi puramente musicali o c’è dell’altro? Com’è andata? Che succede di bello? Ve lo chiedo perché ho avuto il piacere di organizzare qualche data a Manuel Mota ed ai Curia…mi è sempre sembrata una scena molto fervida e viva e so che avete lavorato coi Loosers…

+++ Giusto, abbiamo abitato anche a Lisbona, nel 2008, un anno in cui siamo stati sempre in tour, continuamente. Ci eravamo trasferiti lì dopo una prima visita in pieno inverno, in Italia era tutto ghiacciato e invece laggiù c’erano 20°, le palme, e dei nostri buoni amici (Tiago, Rui e Zè dei Loosers, Vitor e Rui dei Frango, il producer Pedro Alçada)… quindi ci siamo innamorati subito dei luoghi fantastici e della bella gente.
Dopo sei mesi intensissimi a Lisbona in cui abbiamo esaurito le energie del posto avevamo bisogno di cambiare aria. Inoltre, purtroppo, il Portogallo è un pò in una posizione scomoda per partire per un tour, quindi non faceva più al caso nostro.

Potreste spendere due parole per alcuni vostri progetti che mi risultano più oscuri? Sangue di tigre, Giorgio Pacorig, Maitres Fous,Volt…

+++ Sangue di Tigre era un trio composto da noi due e Simone Trabucchi (Dracula Lewis), con cui abbiamo fatto solo qualche session di registrazione e un concerto al quale era presente una nostra conoscente regista di teatro che ci ha poi ingaggiati per uno spettacolo in quattro repliche a Bolzano, nel 2007.
Giorgio Pacorig è un nostro caro amico e incredibile pianista, con cui abbiamo suonato insieme in varie occasioni, e che reincontriamo sempre con molta gioia, sia umana che musicale (vedi cdr “Hallucinations” David Vanzan & Giorgio Pacorig duo, e anche “Infinity” di Neokarma Jooklo Octet, il doppio LP su Qbico in cui suona anche Makoto Kawabata).
Maitres Fous è un progetto che è durato il tempo di una jam ed un cdr, con i nostri amici Jeremie Sauvage e Mathieu Tilly (della band “France”), con cui abbiamo lavorato e vissuto i mesi che abbiamo abitato a Saint Etienne, Francia.
Non trascurerei l’oscuro progetto “Hypnoflash”, in trio con Claudio Rocchetti, con cui abbiamo suonato in giro e realizzato un paio di cdr tra il 2007 e il 2008.
Per tutti i progetti e le collaborazioni passate, presenti e future non chiudiamo mai le porte, le cose vanno e vengono e con certe persone si tende a incrociarsi in continuazione.
(Ah, Volt non è un nostro gruppo, ma era invece un duo tedesco che non ha nulla a che vedere con noi! Se hai letto quel nome sul sito di Troglosound è solo perchè anni fa gli abbiamo organizzato dei concerti in Italia…)

Cos’è successo con Henry Rollins? Ed i Sonic Youth? E John Paul Jones? Ve lo chiedo perché mi sembra riusciate a conquistare ed a circuire personaggi realmente eterogenei,dagli sperimentatori più folli a nomi affermati e più canonici…trovo siate realmente POP in questo senso. Come funziona di solito?

+++ Premetto che gli “Sperimentatori Folli” (ah ah!) sono i nostri preferiti.
Per quanto riguardo i nomi che citi: più che altro sono stati loro a circuire noi.
Nel caso di Henry Rollins, devo dirti che non sapevamo neanche chi fosse fino a quando ci ha comprato un disco e ha cominciato a scrivere di noi e suonare dei nostri pezzi nel suo radio show.
I Sonic Youth inizialmente credo ci abbiano invitati ad aprire i loro concerti italiani nel 2008 perchè Thurston è un super collezionista di dischi e conosce tutto quello che succede nell’underground…
E poi bisogna sempre ricordarsi che sono tutti persone normalissime, abbiamo degli amici in comune e quindi in seguito ci siamo visti spesso e viene spontaneo suonare insieme quando si riesce.
Con John Paul Jones (e il mitico Takehisa Kosugi dei Taj Mahal Travellers!) abbiamo suonato insieme per uno spettacolo della Merce Cunningham Dance Company in cui sostituivamo appunto i Sonic Youth, che non potevano essere presenti per le date europee della compagnia e hanno chiesto a noi di prendere il loro posto.
Non abbiamo mai avuto nessun tipo di riguardo particolare per persone che vengono considerate “famose”. Credo che più si mitizzi una persona e meno probabilità si ha di incontrarla, diventa solo una proiezione utopica.
Tutte le collaborazioni per cui siamo passati sono sempre nate in maniera naturale, basandosi su affinità umane e sviluppandosi poi nell’incrocio sonoro, o anche viceversa.
Per noi è fondamentale e prezioso ogni incontro reale.

La domanda nostalgica ora…come mai lasciaste il progetto Zürich against Zürich? Tornerete mai su quelle sonorità o sono solo in ricordo?

+++ La risposta è in tutto quello che abbiamo detto qui sopra. Si cresce, si cambia, e l’ambiente e i tempi intorno a te cambiano a loro volta. Ma l’esperienza fatta rimane sempre lì e si accumula, quindi niente scompare nel vuoto…
Zurich against Zurich era arrivato all’apice del suono e della strumentazione (che verso la fine era diventata veramente impegnativa da trasportare) e abbiamo preferito chiudere quel capitolo con due ultimi concerti nel 2007, uno sul tetto della Villa Arson di Nizza, da cui si domina tutta la città, e uno nel basement del Leoncavallo a Milano, durante il quale un presente ci ha riferito di aver avuto la sensazione che il suolo gli si stesse aprendo sotto i piedi, per essere risucchiato giù negli inferi. Più in là di così non si poteva proprio andare, almeno credo.

Cosa state ascoltando attualmente? Che ci consigliate a scatola chiusa?

+++ Negli ultimi anni stiamo ascoltando parecchia elettronica sperimentale con abuso di sintetizzatori, ma anche molta musica etnica e fusion. Degli ascolti più recenti consigliamo:
Michel Waisvisz, “Crackle”, 1978 (improvvisazioni folli dall’inventore della Crackle Box)
David Behrman, “Leapday Night”, 1987 (bellissime composizioni elettroacustiche)
Die Verboten “Live in Eivissa”, 2009 (recente disco-kraut progressivo, ottimo)
Patrick Vian, “Bruits et temps analogues”, 1976
Henri Roger “Images”, 1975
Taj-Mahal Travellers “Live At Moderna Museet In Stockholm, 9th July 1971” (intramontabile)
Hartmut Geerken & Michael Ranta “Heliopolar Egg”, 2010 (registrazioni del 1976 fatte durante il loro viaggio tra Teheran, Calcutta, Dacca, Manila, Seoul, e Osaka)
Wired “Free Improvisation”, 1974
Yusef Lateef “Before Dawn”, 1957
Jackie Mc Lean “Monuments”, 1979
T.K. Ramamoorthy “Fabulous notes & beats of the indian carnatic-jazz”, 1969
Acharya Allauddin Khan “Great Master, Great Music”, 1976
Henry Flynt “C Tune” (2002)
Jimi Hendrix “At His Best Vol. 1 + Vol. 2” (jams del 1964, TOP!!!)
…e molti altri…

Conoscete qualche artista svizzero?

+++ L’unico musicista svizzero che conosciamo è Guy Bettini, trombettista che abbiamo incontrato qualche anno fa, quando organizzò un concerto di Neokarma Jooklo Trio alla Fabbrica di Losone.
La gran parte dei musicisti attivi che conosciamo è gente che incontriamo durante viaggi e tour, e non suonando mai in Svizzera (non per scelta nostra), sfortunatamente, non abbiamo mai avuto modo di conoscerne altri.

Come vedete la situazione in Italia?

+++ Quando siamo in Italia siamo spesso a casa e se ci muoviamo è per andare a suonare, per cui siamo parecchio eremiti ultimamente.
Credo però che ci siano delle belle energie sparse qua e là. E ci sono anche le nuove generazioni che suonano e organizzano concerti, per fortuna. I ragazzi di Umanzuki e Metzengerstein stanno facendo delle belle cose in Toscana, ad esempio.
Il 2012 è stato l’anno in cui abbiamo suonato di più in Italia e c’è sempre stato un buon pubblico ai concerti, attento e recettivo.
Detto ciò, in Italia le realtà valide ci sono, ma purtroppo manca totalmente la mentalità di valorizzarle e supportarle impegnandosi concretamente, ad esempio andando a vedere più concerti, comprando più dischi, ecc… tutte attività che sono state decimate dalla spirale di internet che è indubbiamente un ottimo mezzo di informazione, ricerca e divulgazione ma tende a sostituire troppo la realtà portando ad una crisi di voglia di fare, di stimoli e di creatività. Inoltre la “stampa underground” italiana mi sembra alquanto pigra, adagiata, e quindi futile, per cui è sempre difficile scoprire le realtà più valide.
Anche un pò più di apertura per le novità non guasterebbe, cosa che in Italia è sempre mancata e continua a mancare.

Quali sono i vostri spiriti affini nella penisola?

+++ Ci troviamo bene con i ragazzi di Orthographe con cui stiamo collaborando in svariati progetti. E poi, anche se non ci vediamo molto spesso, siamo ben in sintonia con Ale de Zan, Maurizio Abate, Ioioi, Be my Delay, Michele Mazzani, Stefano di Holidays Records, i friulani Paolo Pascolo e Andrea Gulli…….

Progetti futuri? Su che coordinate vi state muovendo? Ho visto che sarete in Svezia all’inizio dell’anno prossimo…

+++ Questo mese saremo il 15 ad Ivrea per il festival Musiche Possibili, dove suoneremo in trio con Hartmut Geerken, e il 20 al Planetario di Ravenna per un concerto più elettronico di un nuovo progetto a cui stiamo lavorando.
Come dici tu saremo in tour a Febbraio/Marzo in Finlandia, Svezia, Danimarca.
In programma prossimamente anche l’uscita di una cassetta registrata il mese scorso a Degenfeld insieme con i tedeschi Metabolismus, con cui saremo anche in tour in Italia in primavera, si spera.
Ad Aprile registreremo un LP in quartetto con Bill Nace e Kim Gordon (Body/Head), che uscirà per Flipped Out Records.
All’orizzonte poi vediamo il Brasile e il Perù, e anche l’Indonesia, il Marocco e molti altri luoghi….

Site:
www.troglosound.altervista.org
http://jooklo.altervista.org/