Old Bicycle Records su Cult TV

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Beh mi hanno chiesto di preparare questo articolo/marchetta e quindi sono qui, ho fumato, stappato una birra, fatto la pipì, e non mi viene in mente niente e non ha senso fare copia/incolla di qualche altra presentazione presa dal web (la verità è che non se ne trovano), e poi sono ancora un po’ raffreddato, tossisco spesso svegliando il mio coinquilino che vorrebbe dormire sul divano e devo soffiare il naso, soffiare il naso quando hai i baffi è cosa non facile.

Il discorso potrebbe essere semplice: domenica 2 febbraio alle 22.00, su Cult TV (cioè questa trasmissione televisiva) manderanno in onda (fra gli altri – e qui ci stanno delle scuse agli altri ospiti/temi della puntata: l’idea di leggere le vostre schede non mi ha mai neanche sfiorato) un servizio dedicato alla Old Bicycle Records, di cui non ci frega niente, non è lì che voglio arrivare.

Ma allora per quale motivo sto scrivendo, sto facendo questa cosa che richiede un minimo di concentrazione e non ne ho assolutamente voglia, per diffondere una notizia di cui, l’avrete capito tutti, me ne sbatto? Non credo nemmeno di poter influenzare il pubblico della RSI, se proprio la volete tutta.

Si tratta della persona. Vasco Viviani. Che probabilmente non è l’unica dietro a questa nostrana etichetta “discografica”, ma il fatto è che io non so quali siano le altre… cosa ci posso fare? No, non andrò a cercare informazioni.
Vasco, dicevo, è un simpatico ragazzone che nella sua “carriera” ha fatto parecchie cose davvero formidabili. Nel farle, però, si è sempre preoccupato che sembrassero anche terribili. Riuscendoci sempre, mi permetto di aggiungere.
Ricordo quando ha fatto suonare al Murrayfield Pub l’unico gruppo che è riuscito a far scappare TUTTI di fuori, ricordo la sua vecchia trasmissione che registrava da/per noi Gwendalyni ai tempi del Garage (pochissimi intimi e cultori la ricorderanno – io stesso ho dimenticato il titolo – e credo che nessuno ne abbia mai chiesto il ritorno, tranne forse me e Alan), ricordo gli inviti a concerti orrendi, il fatto che mi abbia chiesto di portargli un disco qualsiasi, “il più brutto che trovi” (provateci, a cercare un album che sia merdoso in tutto e per tutto!), quando sono andato a Londra, indimenticabile il suo prestarsi a fare da testimonial per il “beauty” contest per la pancia da birra più sexy, e i Nufenen (!!).

Ed ora invece pubblica album di gruppi (vi invito ad ascoltare qualche loro pezzo, dovreste trovarne qualcuno sul link poco più in alto) incidendoli sulle vecchie CASSETTINE, e sfido davvero chiunque a fare di peggio.
Unica nota positiva, quindi stonata, è il packaging, che trovo davvero ammirevole.

Il paradosso è che, in mezzo a questa spasmodica ricerca dell’antipiacevole, c’è qualcosa che luccica. E quando vedi quest’omone altissimo e spesso in sovrappeso, dalla barba incolta e pure un po’ brutto, che ti parla di gruppi musicali che conoscono solo gli stessi musicisti e (tutta la mia solidarietà per) le loro fidanzate, succede qualcosa. Nemmeno lui sa cosa sia, perché non sta recitando. Potrebbe essere quella sua bambinesca, genuina, nuda passione, il suo sincero, felice entusiasmo per delle cose che farebbero inorridire la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, ma il problema è che non puoi fare a meno di ascoltarlo e lasciarti coinvolgere. Per poi chiederti: “Ma perchéccazzo sono stato lì a sentirlo?”.

E qual’è il punto di non ritorno, dove si compie questa disgrazia? Succede quando ti rendi conto che da anni fa delle cose per il motivo più semplice – al tempo stesso l’ostacolo più grande – di tutti: il fatto che gli piace fare quelle cose. E ti sembra facile, non hai idea di quanto sia stato faticoso e coraggioso e in gran parte stupido e pure un po’ da coglioni.

Comunque.
Guarderò questo servizio? No, probabilmente non succederà mai. Ne rimarrei deluso.
Ma spero di aver reso omaggio a questo Buon Guardiano del Caos ed al suo lavoro che, finalmente qualcosa è degno di questa parola, si può definire “sporco”.

http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/cultura/Cult-TV-II/2014/01/27/cult-tv-101.html